Testo narrativo: definizione e caratteristiche

Cosa si intende per testo narrativo? E quando deve essere usata questa tipologia testuale, nell’ambito dell’università?

In questo articolo lo staff della Unicusano di Brindisi vuole venire incontro a tutti gli studenti alle prese con la scrittura di un testo del genere narrativo, così da fugare ogni dubbio sulla struttura che deve avere e sulle sue caratteristiche.

Struttura del testo narrativo

Peculiarità di un testo narrativo, infatti, è la sua struttura che possiamo fin da subito riassumere così:

  • ­presenza di una storia (cioè di un concatenarsi di avvenimenti);
  • ­presenza di vari personaggi (protagonisti e personaggi di contorno coinvolti tutti nell’agire della vicenza);
  • ­tempo narrativo (nel testo sarà specificato in quale epoca si svolgono gli eventi che può essere passate, presente o futura) e loro durata cronologica
  • ­spazio (cioè dove si svolgono gli eventi e dove agiscono i personaggi);
  • presenza di un narratore (voce “fuori campo” che narra la vicenda)

In presenza di tutte queste caratteristiche, si può parlare di testo narrativo che – per completezza – può essere definito così’: un tipo di genere finalizzato a raccontare una storia di cui siano protagonisti uno o più personaggi.

Ora occorre andare ad analizzare le varie componenti che caratterizzato il testo, focalizzandoci sulle tecniche narrative messe in campo…

La storia

romanzo

In una attenta analisi di un testo narrativo o se si vuole scrivere questo tipo di testo è fondamentale non prescindere dalla prima delle sue componenti: la storia.

Caratteristiche della storia di un testo di narrazione sono la fabula e l’intreccio. Infatti, questo tipo di narrazione prevede una successione di eventi che può essere cronologica o no. A dare “vita “ alla fabula (quindi alla successione cronologica degli eventi) è la scelta da parte del narratore di organizzare l’ordine artificiale degli eventi a servizio di trame avvincenti o finali a suspance.

I Personaggi

Arriviamo poi alla presenza di personaggi: possono essere soltanto uno o molti, moltissimi. Sta all’abilità del narratore tracciare un loro profilo credibile ed interessante per il lettore, pagina dopo pagina.

Come detto, tutti i personaggi presenti tendono a relazionarsi tra di loro così da dar vita ad un “sistema” nel quale ciascuno ha significato in relazione agli altri. Nelle novelle classiche, tra i personaggi, troviamo il protagonista, l’antagonista, l’amato, l’aiutante, l’oppositore.

Il Tempo

Il tempo della storia, in un testo narrativo, è quello in cui si svolgono le azioni dei personaggi che non per forza (anzi, quasi mai) coincide con il tempo del discorso in cui si trova a scrivere il narratore. Questa “anacronia” (quindi due tempi che non coincidono) può dar vita ad escamotage letterari quali le anticipazioni o i flashback.

Inoltre, oltre a collocarsi in un tempo passato, presente o futuro, gli eventi narrati hanno anche una precisa durata (giorni, mesi, anni…).

Possiamo dire che generalmente i romanzi di narrazione sono caratterizzati da: una situazione iniziale, un momento in cui questa viene modificata, avvenimenti che coinvolgono i vari personaggi, momento di estrema tensione e, infine, una conclusione o scioglimento. Come detto, però, queste parti temporali del romanzo non devono necessariamente essere raccontate in ordine ma – ad esempio – iniziando dalla fine e ripercorrendo il passato.

Questo escamotage letterario può tenere facilmente alto l’interesse e l’attenzione del lettore e per questo è spesso usato nella narrativa di intrattenimento e non solo.

Lo Spazio

Nel testo di narrazione le vicende raccontate si svolgono in dei luoghi precisi. Questi sono sempre accuratamente caratterizzati dallo scrittore e possono essere realistici, creati dalla fantasia dell’autore con caratteristiche credibili o fantastici ed immaginari.

Comunque la licenza detta “convenzione del patto narrativo” fa si che il lettore riconosca l’autorevolezza dello scrittore, accettando anche che gli eventi narrati e i luoghi descritti siano veri, attuabili e possibili nel mondo reale. D’altra parte sono gli stessi stratagemmi stilistici adottati da chi scrive a rendere il lettore fiducioso.

Il narratore

In ultimo arriviamo alla figura del narratore che – in molte storie – è la colonna portante del romanzo.

Dunque, la voce cui è affidata la funzione di narrare la storia, può essere  interna (cioè si tratta al contempo di un personaggio della vicenda) o ­ esterna (quando non è un personaggio della storia e narra le vicende in terza persona). In entrambi i casi il narratore può essere super partes o mischiarsi alla psicologia del romanzo dando giudizi e pareri.

Per questo, stilisticamente, il romanzo può essere caratterizzato da dialoghi alternati a parti narrate da un “io” esterno a descrizioni…

Analisi di un testo di narrazione: ecco come farla

Una volta che si saranno presi in esame tutti questi aspetti si avrà la certezza di essere di fronte ad un testo narrativo. A questo punto è possibile iniziare a compilare una scheda analistica del testo, analizzandone le sue componenti.
Analisi di un testo di narrazione
Si inizierà indicando il titolo del testo e il nome dell’autore, senza dimenticare l’anno della prima edizione. Questo servirà a inserire il romanzo in un contesto storico e letterario o in una determinata corrente stilistica che consentirà di analizzarne stile e contenuti i maniera più lungimirante.

Poi andrà effettuato un riassunto del testo in cui verrà fornita una panoramica delle vicende che si svolgono nel testo, con particolare menzione dei momenti “cardine”.

Successivamente è il momento di confrontarsi con un’analisi attenta dei personaggi. Di tutti si dovranno analizzare le varie caratteristiche fisiche e psicologiche e i loro ruoli e legami nel contesto narrativo.

Poi si passerà all’analisi degli spazi e dei luoghi nei quali si svolgono le azioni, cercando di capire se sono reali, se vogliono “raccontare” qualcosa o se sono immaginari.

Infine, per quanto riguarda l’indagine stilistica, si continuerà con l’analisi del linguaggio adoperato nella scrittura, cercando di capire se differenzia tra discorso diretto e indiretto e se è “allineato” con lo stile linguistico del momento in cui il testo è stato scritto. E, inoltre, se c’è la presenza di monologhi, discorsi liberi, figure retoriche…

Una particolare menzione va fatta relativamente ai pensieri dell’autore che emergono dal romanzo, alla presenza di strutture linguistiche meta-testuali, di tematiche principali eccetera… in merito a ciò vale la pena porsi delle domande nel momento dell’analisi del testo: quali sono le tematiche? Qual è il punto di vista dell’autore? Ci sono commenti? Qual è l’atteggiamento nei confronti dei personaggi? Quali sono i valori politici e morali dell’autore?

Teniamo presente che questo tipo di analisi può tornare utile in qualsiasi momento del percorso universitario, soprattutto quando si deve contestualizzare un’opera letteraria. Ci saranno docenti che in varie materie di studio vi sottoporranno testi letterari del periodo o di autori di riferimento ed essere in grado di farne un’analisi è il modo migliore per entrare in contatto con il pensiero dell’autore e migliorare le proprie conoscenze in materia,

Per ulteriori specifiche o consigli sull’analisi del testo potete sempre far riferimento ai docenti o ai tutor messi a disposizione dalla Università online Niccolò Cusano di Brindisi. Per altre perplessità, aspettiamo le vostre domande nei commenti.


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