Struttura saggio breve: ecco come si fa
Volete sapere come organizzare la struttura saggio breve? In questo articolo lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Brindisi intende fornire tutti i suggerimenti per scrivere al meglio questa tipologia di testo.
Infatti, nel percorso di studi ogni ragazzo si è già imbattuto nel saggio breve fin dall’esame di maturità; ma non finisce qui in quanto accadrà spesso di dover presentare ai docenti – anche all’università – un elaborato scritto su un determinato argomento.
Inoltre, saper strutturare un tema è anche il modo migliore per iniziare ad approcciarsi alla scrittura in vista della redazione dell’elaborato della tesi che – più in grande – presenta le medesime caratteristiche: reperimento delle fonti, lettura ed analisi, organizzazione del testo e scrittura.
E non solo: saper scrivere un saggio breve è anche un esercizio che consentirà di riuscire in ogni momento – anche nel corso della vita lavorativa – di essere in grado di metter giù un testo ben fatto e rispondente a precise caratteristiche richieste.
Ma andiamo con ordine e vediamo nel dettaglio cosa serve per scrivere un saggio breve: la gestione delle fonti, la tipologia di stile e i vari tipi di testo.
Saggio breve: cos’è e come si fa
Iniziamo con il dare una definizione di saggio breve: è quella tipologia di testo che mira ad interpretare e spiegare i fatti – presenti nelle fonti – fornendo una panoramica critica e validando le interpretazioni proposte (facendo appello al ragionamento):
Lo stile, quando si intende scrivere un saggio breve deve necessariamente essere formale (niente punti esclamativi o puntini di sospensione) e si devono evitare espressioni come: “a mio parere, secondo me, io penso…”, infatti colui che scrive non dovrebbe chiamarsi in causa, lasciando parlare gli argomenti forniti nel testo.
Dal punto di vista linguistico, il saggio deve argomentare ogni concetto espresso grazie all’utilizzo di rapporti avversativi (ma, nonostante, tuttavia, mentre, invece…), dimostrativi (infatti, in realtà, in effetti, insomma, in conclusione..), di causa effetto (quindi, perciò, dal momento che, pertanto, di conseguenza) e di successione temporale (in un primo momento, poi, dopo, inoltre, in seguito, infine..).
Questo serve a strutturare il testo in una maniera comprensibile e chiara – sia dal punto di vista concettuale sia linguistico.
Poi, per quanto riguarda la lunghezza del saggio breve, questa non deve superare le quattro colonne di foglio protocollo.
Dopo aver visto questi formalismi linguistici, passiamo all’analisi delle fonti: essendo un testo argomentativo, il saggio breve deve essere una trasposizione di conoscenze con lo scopo di criticare in maniera costruttiva ciò che viene fornito nella documentazione allegata.
Le fonti del saggio breve – che siate voi a doverle rintracciare o che siano già fornite dal docente – sono un punto fondamentale da cui partire e per questo devono essere lette con attenzione, contestualizzate e poi interpretate secondo dati certi.
Una volta letti i documenti proposti, vanno analizzati con attenzione, confrontandone il contenuto e facendo riferimento al periodo storico in cui sono state scritte. È ora il momento di capire analogie e differenze di contenuto per poi farsi la propria idea e prendere posizione.
Quando si avrà tutto il materiale a disposizione ben chiaro in mente, si potrà iniziare a pianificare la “strategia d’attacco” che verrà esplicata nel corso della scrittura del tema: quale argomento è quello di punta? Cosa voglio evidenziare? E quale tesi confutare?
Una volta letti gli allegati al tema, è importante presentare la propria tesi sull’argomento con esempi e citazioni avanzando nella scrittura in maniera coerente, seguendo sempre una scaletta evitando – così – dispersioni
Inoltre, è bene citare che possono esserci vari tipi di saggio breve:
Saggio breve di tipo argomentativo
Si tratta di un componimento in cui chi scrive esprime una propria tesi e ne dimostra la validità grazie al materiale che ha a disposizione. È il tipo di testo più eseguito nel corso del percorso accademico in quanto si tratta spesso di analisi di fonti utile a stimolare lo spirito critico e lo studio. Non c’è una facoltà in cui sia più utilizzato che in altre: dipende tutto dal docente e dal suo metodo.
Saggio breve di tipo critico
In questo caso lo scopo del testo è distaccarsi da alcune teorie, affermando le proprie grazie a dati oggettivi. Ovviamente l’autore deve avere un’ampia conoscenza della tematica e deve far riferimento anche ad una bibliografia più ampia di quella fornita. In questo caso è il docente a voler mettere alla prova la preparazione di un ragazzo stimolandolo anche a cercare nuove prospettive in riferimento ad un determinato argomento cercando anche altro materiale oltre a quello fornito.
Saggio breve di tipo esplicativo
Si tratta di approfondimento di un unico argomento, realizzato grazie l’attenta analisi del materiale fornito. Sostanzialmente lo studente deve validare una tesi fornita senza scadere nella banalità e questo, spesso, finisce per essere un esercizio di scrittura e di approfondimento su un determinato tema fornito dal docente.
Per ognuno di queste tipologie di tema vanno seguite delle direttive precise che – comunque – non devono discostarsi dalla struttura cardine del saggio: tesi / antitesi / sintesi.
Come si scrive un saggio: ecco la struttura da seguire
Ma arriviamo al punto focale, ovvero la redazione del saggio breve: come deve essere fatta e quale struttura è fondamentale seguire per rispettare i canoni del testo.
Scaletta: ecco come strutturarla
Dopo una prima lettura delle fonti, è fondamentale scrivere una scaletta. Questa dovrà essere il cardine del testo e dovrà tracciare le linee guida per la scrittura. La scaletta deve essere ben congeniata e – come dicevamo – deve inizialmente dare spazio alla tesi che sarà esposta nel saggio, successivamente lasciare spazio alle critiche (nell’antitesi) e, infine, confutare l’antitesi con una nuova riaffermazione.
La scaletta è cruciale per una corretta riuscita del saggio. Può essere sviluppata a partire da due schemi: lo schema ad albero (in cui da un elemento principale si diramano gli elementi dipendenti o collegati) o la mappa concettuale (qui si presentano una serie di elementi disposti a raggera intorno a un nucleo).
Nella pratica, il saggio breve dovrà contenere un’introduzione, un’argomentazione critica ed una conclusione.
Come scrivere l’introduzione
Nell’introduzione vanno descritti gli argomenti che si andranno ad affrontare e verrà presentata la tesi.
Stilisticamente l’introduzione del saggio breve è molto importante e deve essere accattivante; ad esempio può essere utile porre al lettore delle domande che pongono la questione sulle problematiche principali a cui il saggio darà una risposta.
Successivamente andranno scritte varie argomentazioni del tema: la prima a sostegno della tua tesi nella quale verranno presentate anche delle citazioni importanti tra le fonti che si hanno a disposizione; nella seconda argomentazione andrà presentata la parte in contrapposizione con la tesi; nella terza argomentazione, infine, verrà rimarcata con più decisione la tesi, basandosi sulle fonti a sostegno.
Ecco i consigli per un titolo perfetto
Al termine della stesura (e del controllo) del saggio, è possibile dedicare del tempo al titolo del saggio breve. Si tratta di una frase che sia allo stesso tempo chiara e accattivante. Sarà possibile scegliere tra un titolo-citazione, un titolo che riassuma le conclusioni o un titolo che anticipi il dibattito tra tesi ed antitesi.
È consigliabile scrivere il titolo soltanto una volta che si sia completato il testo. Infatti il titolo dovrà fungere da “calamita” per coloro che dovranno leggere il contenuto del testo. Meglio, quindi, optare per qualche frase ad effetto che lasci la suspance nel lettore.
Il titolo sembrerebbe essere la parte più facile ma non lo è: si tratta, infatti, di imparare l’estrema arte della sintesi… con stile.
Avete trovato utili i consigli dello staff della Università Niccolò Cusano di Brindisi? Vi ricordiamo che per qualsiasi perplessità di fronte alla redazione di un tema nel corso degli anni universitari, potete sempre far riferimento al tutor universitario che vi è stato assegnato: si tratta di una figura che saprà guidarvi con competenza attraverso il percorso accademico, con consigli e fornendovi sempre la giusta motivazione per affrontare gli esami e lo studio.
Non ci resta che augurarvi buona scrittura!